Che dalla potenza di Dio, mediante la fede, siete custoditi per la salvazione che sta per esser rivelata negli ultimi tempi (I Pietro 1:5)
Si racconta che un uomo di Dio fece iscrivere sulla propria tomba come unico epitaffio la parola custodito.
Siamo tutti custoditi dalla potenza di Dio in vista della salvezza suprema, se non cadiamo nelle tenebre della morte eterna. Soltanto coloro che conseguono il premio finale, giungendo fedelmente fino al traguardo, avranno accesso alla casa del Padre per partecipare alla gloria eterna.
Soltanto Cristo può aiutarci ad essere più che vincitori. La Sua morte sostitutiva, in vista del nostro riscatto, non sminuisce l'opera svolta singolarmente in ognuno di noi, volta a custodirci e a guidarci. Questa parte dell'azione redentrice e santificante è tesa a conferirci la forza per vivere, risollevandoci quando cadiamo e riportandoci a Cristo quando ci allontaniamo.
Se non fosse per il paziente, attento e instancabile amore di Gesù, nessuno di noi arriverebbe in cielo. Siamo custoditi. Questa custodia divina si manifesta in molti modi, non ultima quella che ci riservano i nostri cari.
Una madre, infatti, è la prima custode del proprio figlio, il porto sicuro in tutte le tempeste di questa esistenza. Ma qualora mio padre e mia madre m'abbandonino, il Signore mi accoglierà (Salmo 27:10).
Per tutta la vita, poi, Dio ci affida alle cure di uomini saggi che diventano aiuti preziosi per la nostra fede, ma questo non vuole mettere in ombra la reale presenza divina di cui godiamo costantemente e nella quale troviamo una perfetta e insostituibile protezione perché, di fatto, l'Eterno è colui che ti protegge (Salmo 121:5)
Meditazione tratta da adinapoli.it